QUESTIONI ECONOMICO-ESTIMATIVE INERENTI ALLA SISTEMAZIONE ED ALLA LIQUIDAZIONE DEGLI USI CIVICI

(Responsabile: prof. Pietro Nervi)



In Italia il riordinamento degli usi civici è regolato dalla L. 1766/1927, che ha convertito il R.D. 751/1924, apportandovi alcune modifiche; peraltro, rimangono in vigore, in quanto non contrastino con la legge organica, tutte le disposizioni precedenti.

In sede di applicazione della legge per la sistemazione degli usi civici sorgono varie questioni economico-estimative, le quali possono raggrupparsi nelle seguenti categorie:

(a) valutazioni per l'affrancazione degli usi civici su terre private e l'assegnazione di una quota del fondo a favore del Comune o dell'associazione cui i diritti appartengono;

(b) valutazioni per scioglimento di promiscuità;

(c) valutazioni per legittimazione delle occupazioni di terre demaniali;

(d) valutazioni per la reintegra di terre occupate;

(e) valutazioni nel caso di distribuzione di terre.

Parlando dei demani civici occorre coglierne preliminarmente i due elementi costitutivi: da una parte, una collettività di individui, organizzata in modo tale da esprimere sul bene civico una volontà superiore a quella degli stessi individui singolarmente considerati, e, da un'altra parte, un bene civico, quale prodotto storico della natura e dell'azione dell'uomo, soggetto ad utilizzo regolamentato per gli aventi diritto di godimento. Il demanio civico costituisce, altresì, il patrimonio della Collettività locale destinato ad essere trasmesso alle generazioni future.

Il fatto per cui il demanio civico è l'insieme di tutti gli elementi naturali (viventi ed abiotici) e gli ecosistemi che essi insieme formano, ci impone di considerare il bene civico come una formazione complessa e non come una somma o un aggregato di parti, avendo esso proprietà qualitativamente nuove, cui va attribuito un maggior valore di compiutezza e di perfezione rispetto alla somma delle parti in cui può essere suddiviso. Si tratta di un insieme di elementi interrelati in modo tale che formano un tutto coerente e concorrono ad uno specifico. Vi si comprendono, da una parte, gli elementi semplici, i quali si suddividono in risorse del sottosuolo, suolo, acque, risorse agricole e forestali, atmosfera, specie biologiche della flora e della fauna selvatiche, e le ecozone (o ecosistemi), le quali consentono di rendere conto delle solidarietà ecologiche tra gli elementi semplici e di analizzare il funzionamento e la dinamica dell'ambiente agro-silvo-pastorale.

Da qualche tempo il problema della legittimazione delle occupazioni di terre demaniali assume un nuovo aspetto in relazione al fatto che molti terreni soggetti alla legge hanno acquisito valore come area fabbricabile o di interesse turistico, per cui sempre più di frequente accade che le terre del demanio civico risultino occupate da privati. Vero è che, per ragioni di pubblico interesse, è ammessa la loro legittimazione quando l'occupante abbia portato alla terra illegittimamente posseduta sostanziali e permanenti migliorie; in altri termini, abbia compiuto investimenti fondiari che non possono essere tolti senza essere distrutti o danneggiati.

Tuttavia, non può essere sottaciuto il fatto che, a differenza dei miglioramenti fondiari (piantagioni legnose agrarie, sistemazioni idraulico-agrarie o idraulico-forestali, ecc), le costruzioni o le infrastrutture viarie costituiscono vero e proprio consumo di suolo in quanto la destinazione ha natura pressoché irreversibile.

In effetti, se si considera il suolo come uno dei beni capitali naturali che dà luogo ad un flusso di servizi ecologici ed economici utilizzati dai differenti soggetti economici (proprietari, produttori, consumatori), la diminuzione del flusso di questi servizi derivanti da una riduzione della base territoriale del bene civico, spesso progressiva per occupazione di nuove quote, deve essere tenuta della debita considerazione.

Scopo del progetto di ricerca è, pertanto, quello di assemblare in un quadro contabile coerente le informazioni, sia quantitative che qualitative, sullo stato del patrimonio naturale e sulla sua evoluzione, vale a dire sulle cause delle sue modificazioni.

Attraverso l'applicazione di idoneo sistema contabile agli ecosistemi si può pervenire a registrare le modificazioni dell'occupazione dello spazio e, attraverso la lettura analitica delle risorse naturali, i cambiamenti interni dello stato degli ecosistemi.

Si tratta, quindi, di impostare un sistema di conti del patrimonio naturale della Collettività locale quale strumento di conoscenza e di supporto alle decisioni che consenta: (a) di offrire agli amministratori una base di valutazione quantitativa sugli ecosistemi e sulle singole risorse naturali; (b) di migliorare le informazioni sul bene civico; (c) di contribuire ad una maggior presa di coscienza ad ogni livello di decisione delle minacce che gravano sul patrimonio della Collettività locale.